Nella notte di venerdì 18 ottobre, intorno alle 2:30, una donna è stata trovata priva di vita vicino alla stazione ferroviaria di Civitavecchia. Sul posto sono intervenuti la Polizia e il personale del 118, che hanno constatato il decesso della donna, una 56enne di nazionalità rumena. I primi accertamenti suggeriscono un caso di femminicidio, e un suo connazionale è stato immediatamente fermato.
L’uomo è sospettato di omicidio pluriaggravato nei confronti della compagna. In passato era già stato indagato per atti persecutori contro di lei, e gli era stato imposto il divieto di avvicinamento con l’applicazione di un braccialetto elettronico. Anche alla vittima era stato dato un cellulare per segnalare l’avvicinamento dell’uomo, ma al momento dei fatti risultava priva del dispositivo.
Durante l’ispezione del corpo sono stati rilevati segni di soffocamento e altre lesioni compatibili con un’aggressione. Sul luogo del delitto è intervenuta la Dott.ssa Frattin per coordinare le indagini.
Sia la vittima che l’aggressore risultano essere senza fissa dimora e con problemi di alcolismo. Le prime indagini hanno portato alla decisione di fermare l’uomo.
Questa tragedia si aggiunge al triste bilancio dei femminicidi in Italia, che nel 2024 hanno già raggiunto quasi 70 vittime. Nonostante le misure preventive, la mancanza del cellulare ha impedito alla vittima di segnalare l’avvicinamento dell’aggressore.
L’uomo fermato è attualmente in stato di fermo, ma la sua innocenza è presunta fino a una sentenza definitiva. La Polizia di Civitavecchia ha proceduto all’arresto e il Pubblico Ministero ha richiesto la convalida del fermo al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Civitavecchia.