C’è una politica che cammina, ma non sa dove andare. È la politica che si muove come una nave alla deriva, spinta da correnti invisibili, senza una bussola, senza una meta. Una politica che sembra cercare il consenso ma non sa come costruirlo, che desidera governare ma non sa cosa significa farlo davvero. Questa politica si presenta come un insieme di vuoti ideali e promesse sospese, lontana dai bisogni concreti delle persone, distante dalle strade, dalle piazze, dai volti che dovrebbe rappresentare.
Abbiamo visto come il passato politico abbia spesso ignorato le urgenze della comunità, avvolto in dinamiche interne, lontane dalle priorità della vita quotidiana dei cittadini. Decisioni assunte senza dialogo, interventi frammentari e una visione limitata hanno lasciato molte strade, progetti e bisogni irrisolti. Ma dove ci porta questa politica senza obiettivi chiari? Quale è il suo fine?
In una politica senza una visione di lungo termine, chi paga il prezzo più alto sono sempre i cittadini. Le necessità reali rimangono inascoltate, mentre si rincorrono strategie sterili e azioni di corto respiro. A cosa serve una politica che non sa leggere la realtà, che non si piega ai problemi del presente, ma resta invischiata nelle promesse mai mantenute?
Tuttavia, il cambiamento è possibile, e a Civitavecchia abbiamo l’esempio di un’amministrazione comunale che ha scelto di tracciare una rotta diversa. Questa amministrazione ha dimostrato che è possibile guardare oltre, lavorare per rispondere concretamente ai bisogni della gente e portare avanti iniziative che risolvano i problemi reali, a partire dai quartieri, dalle strade, dalle piazze.
La politica del passato dovrà fare i conti con la propria storia, con le proprie promesse non mantenute, se vuole davvero risorgere. E non si può immaginare un futuro migliore senza prima imparare dagli errori del passato. Ma oggi possiamo dire con certezza che esiste un’amministrazione che guarda avanti, che è attenta ai bisogni della gente e che costruisce con cura e dedizione il futuro. Non è di certo questa l’amministrazione senza meta, né è quella che vive di astrattezze: è una politica che ha scelto di agire e di ascoltare.
Quella politica del passato è chiamata oggi a riflettere, mentre il presente si veste di una nuova luce grazie a una guida consapevole e presente, vicina ai cittadini e ai loro bisogni reali.