Dichiarazioni di Martuscelli Maddalena detta Adele:
Molto probabilmente i problemi del quartiere San Liborio non sono diversi da quelli di ogni realtà periferica, così come non lo sono le aspettative che puntualmente riemergono ad ogni tornata elettorale.
Nella percezione generale, S. Liborio viene considerato, anche a ragione, un quartiere dormitorio, essendosi sviluppato piuttostovelocemente; la realtà è però ben più complessa: accanto ai molti alloggi di edilizia popolare ci sono edifici realizzati in edilizia agevolata e convenzionata ed altri, anche di discreto pregio, costruite da privati; convivono, perciò, situazioni molto diverse fra loro e questo aspetto di per sé è già una criticità, così come la densità della popolazione residente. Forse l’elemento che più di altri accomuna le diverse realtà è l’assenza di servizi adeguati e la carenza di strutture e spazi comuni, che non sono cresciuti di pari passo con la crescita edilizia e degli abitanti.
Fare un elenco delle criticità sulle quali bisognerebbe intervenire è facile esercizio, tuttavia ritengo giusto che alcune vadano evidenziate: un centro sportivo polivalente toglierebbe molti giovani dalla strada e a San Liborio manca; una maggiore integrazione fra quartiere e centro città ridurrebbe la sensazione di isolamento: solo per fare un esempio, non c’è un ufficio postale ein un quartiere di 7000 abitanti questo è una mancanza grave; il degrado urbano è visibile, basta solo farsi una passeggiata; il verde pubblico è carente, così come sono saltuari e approssimativi gli interventi di manutenzione ordinaria, come ad esempio lo sfalcio dell’erba. In questo sono chiare le responsabilità di chi ha amministrato negli ultimi 10 anni.
Ma ciò che credo vada maggiormente sottolineato è la correlazione fra assenza di servizi di comunità e aumento di illegalità e fenomeni di marginalizzazione: è del tutto evidente come il benessere diffuso faciliti l’inclusione e come un quartiere più bello e vivibile favorisca l’armonia e i rapporti sociali.
In definitiva, ritengo che occorra investire di più nelle periferie, sia in termini di risorse materiali sia in cultura e solidarietà, ed è questo il senso della mia candidatura nella lista Unione Civica per Marco Piendibene.