Il mantenimento del carattere pubblico dei servizi alla cittadinanza è un tema primario del nostro programma, proposto da sempre e ribadito in questa nuova campagna elettorale. Perché insistere con il carattere pubblico dei servizi, quando il privato “garantirebbe” una maggiore efficienza dei servizi e più rigore nella gestione del personale addetto? Vox populi.
Pubblico non significa automaticamente inefficienza. Esistono esempi virtuosi di partecipate che operano in modo efficiente producendo servizi meno costosi a carico dell’utenza; l’inefficienza la produce l’intromissione della politica nella gestione delle partecipate, dico intromissione, e non indirizzo politico. Quest’ultimo spetta alle figure politiche scelte dagli elettori, ma si deve limitare a questo. La gestione aziendale delle partecipate deve essere libera. Ci sono gli strumenti per valutarla e per correggerla qualora ce ne fosse bisogno.
Per quanto riguarda la nostra città pubblico significa fornire servizi responsabilizzando sia i lavoratori sia i cittadini, che devono sentire anche la nostra società partecipata come un bene di tutti e collaborare correttamente per trasformare questa città in un giardino. Responsabilizzare è più faticoso che sanzionare soltanto, ma anche in questo sta la differenza tra una politica di sinistra e di destra: bisogna avere le idee chiare, educare è una strada in salita, ma dà frutto nel tempo, sanzionare soltanto è una strada più facile, ma diseducativa.