Come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre considerato gli usi civici uno degli ultimi strumenti per salvaguardare il territorio da un selvaggio consumo di suolo, specialmente dopo la riforma delle procedure legate alle conferenze di servizi. Tuttavia, contestiamo vigorosamente l’accanimento dell’Università Agraria di Civitavecchia nei confronti delle migliaia di famiglie civitavecchiesi.
Nonostante l’Università Agraria sia un soggetto di diritto privato, il patrimonio che gestisce è di interesse pubblico e dovrebbe essere amministrato nell’interesse della collettività. Diverse sentenze hanno certificato ampiamente che la documentazione dimostra la non sussistenza degli usi civici, specialmente in zone come la “Bandita delle Mortelle”, dove gli usi civici sono inesistenti.
Il ricorrere contro sentenze che danno ragione ai cittadini in un contesto esasperante, in cui l’unica colpevole è l’istituzione che ha messo migliaia di famiglie in questa situazione, va considerato un atto estraneo alla ricerca del bene e al sostentamento di una comunità, che dovrebbero essere gli obiettivi primari dell’istituto degli usi civici.
Oltre a stigmatizzare il comportamento degli organi dirigenti dell’Agraria (che ricordiamo sono anni che non indicono le dovute elezioni!) ci chiediamo che fine abbiano fatto quei rappresentanti politici dell’attuale maggioranza regionale che hanno preso moltissimi voti promettendo una rapida soluzione al problema che purtroppo non abbiamo ancora visto.
Non vorremmo dover pensare che si siano limitati a prendere il voto di persone in difficoltà per poi disinteressarsene clamorosamente.